LO SPAZIO INTIMO E DI RELAZIONE NELLA CONTACT IMPROVISATION
workshop intensivo con Piero Leccese
SABATO 9 Gennaio 2016 ore 17-20
DOMENICA 10 Gennaio 2016 ore 11-14
Nella contact improvisation i principi della “prossemica”, lo studio cioè dello spazio umano e della distanza interpersonale nel loro valore di segno e dunque comunicazione, trovano diretta applicazione. Concetti spaziali come vicino, lontano, sopra, sotto, dentro, fuori, assumono valenze del tutto inaspettate poiché si fondano su caratteristiche fisiologiche, comuni perciò a ogni persona, su aspetti sensoriali, comuni a tutti gli individui ma anche specificamente individuali e preconcetti culturali, di identità e appartenenza a gruppi sociali. L’esperienza vissuta da ciascun individuo di incontro con l’altro perciò è profondamente caratterizzata da elementi intimi, personali, ma anche di appartenenza culturale. La percezione spaziale cioè non è riducibile ad un fenomeno di natura esclusivamente fisiologica, per quanto sia determinante il corpo nella concezione dello spazio, e dunque non risponde nelle diverse culture agli stessi criteri, essendo il “corpo culturale” diverso dal “corpo anatomico”.
Nel lavoro proposto indagheremo modalità differenti di esperire lo spazio intimo e di relazione che nella contact improvisation trova interessanti momenti di integrazione, sovrapposizione e reciprocità cercando una comunicazione non verbale attraverso soluzioni dinamiche semplici e fluide
PIERO LECCESE
Dopo gli studi liceali ad Agropoli, si trasferisce a Firenze per frequentare la facoltà di architettura, dove si laurea ne 1992. Parallelamente agli studi universitari intraprende lo studio della danza contemporanea, classica, antica e improvvisazione. Pratica fin dall’inizio la contact improvisation formandosi con Alessandro Certini, Charlotte Zerbey, Alessandra Palma Di Cesnola e seguendo seminari con Julyen Hamilton, Nancy Stark Smith, Kristie Simson e molti altri. Approfondisce la sua preparazione alla Contemporary Dance School e il Laban Center di Londra, DanceAtelier di Rotterdam e a Parigi. Negli anni ha tenuto regolari corsi di contact al Florence Dance Center e al Garage Performance Studio di Firenze e condotto workshop in numerose centri quali il Lunati Contact di Amelia, Casina Settarte di Ostuni, Anghiari Contact, Adriatic Jam.
Dal 2005 al 2007 è impegnato in un progetto di volontariato per Amref Italia/Kenia con Marco Baliani e Maria Maglietta per attività di teatro e contact improvisation per la riabilitazione dei “chocora” (ragazzi spazzatura) che vivono nella discarica di Nairobi, conclusasi con la creazione dello spettacolo “Nyumba Hewani” (La casa nel cielo), con rappresentazioni a Nairobi e su tutto il territorio nazionale. In collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Nairobi ha condotto un workshop di contact improvisation per danzatori professionisti locali.
Nel 2015 si trasferisce ad Agropoli per fondare e dirigere ExOrto Danza, centro arti dello spettacolo, dove tieni regolari corsi di danza contemporanea e contact improvisation e avviando collaborazioni con altre realtà ad Avellino, Solofra e Salerno.
Ha organizzato presso ExOrto a maggio del 2015 il C.I.-lento first edition, primo tentativo di esportare la contac in quella parte del sud Italia.
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